domenica 24 febbraio 2013

Neve e freddo: la risposta è nel "peso"

Ho sempre detestato i climi estremi: il troppo caldo e il troppo freddo non fanno per me, come il troppo cibo, il troppo riposo o il troppo tutto. Questa mattina Lerici si è svegliata sotto una fitta nevicata che ha ammantato di bianco il lungomare, il castello e i tetti delle case. Le francesine dei Fratelli Rocca non sono adatte a questo contesto, né posso sostituirle con calzature più adeguate, visto che non ne possiedo.
Al freddo pungente, invece, ho risposto con i caldi tessuti invernali che sono la gloria del mondo maschile classico: un cachemire di buon peso per la giacca, una corposa flanella per i pantaloni e un meraviglioso ruvido Harris Tweed per il cappotto doppiopetto. Sulla testa il Borsalino di feltro blu notte ripara non solo dalle precipitazioni ma anche dalle insidie della modernità. 
Una serie variegata di contrattempi mi ricorda che i servizi pubblici si presentano inadeguati ogni qual volta si abbia realmente bisogno di loro e una focaccia bisunta conferma lo stato di autentica depressione dei servizi di ristorazione ferroviari (un tempo fiore all'occhiello del settore).
La speranza, vana, é arrivare in tempo allo stadio per la partita che dovrei commentare. Semi impossibile che ciò possa accadere.